Cannabis

Le 5 donne più importanti nella storia della cannabis

L’8 marzo si celebra la Festa della donna e anche noi di Erbaristeria vogliamo rendere omaggio alla figura femminile.

Per farlo abbiamo scelto 5 donne che nel corso degli anni si sono distinte proprio nel campo dell’industria della cannabis e si sono fatte largo in un ambiente prettamente maschile venendo così conosciute in tutto il mondo.

Perlopiù si tratta di attiviste, scienziate, avvocatesse e dirigenti, provenienti però da diversi background e con altrettante diverse opinioni politiche. Tutte però sono d’accordo sul fatto che la cannabis dovrebbe essere legale in tutto il mondo e che nonostante i tanti passi avanti riguardo a questo argomento la strada per arrivare all'obiettivo è ancora lunga.

Scopriamo chi sono le “guerriere” che con il boom dell'industria della cannabis sono oggi riconosciute come degne esperte di marijuana e leader del settore.

Ann Lee

La prima di cui parliamo oggi è Ann Lee, un'attivista conosciuta da molti proprio per il suo interesse riguardo il mondo della cannabis americana.

Ann da sempre si è battuta per la legalizzazione della cannabis e oggi che di anni ne ha 80 sostiene ancora con fervore la lotta ed è la fondatrice di Republicans Against Marijuana Prohibition (RAMP), l'organizzazione nata nel 2012 che di fatto sostiene gli sforzi volti a portare la marijuana fuori dal mercato nero e verso un uso più sicuro e legale. Oltre che riuscire a regolamentare l’utilizzo da parte dei medici per chi ne ha bisogno e per uso ricreativo per adulti.

Ann Lee si avvicina al mondo dell’attivismo quando suo figlio Richard rimane vittima di un incidente nel quale purtroppo ne esce parzialmente paralizzato e con un forte e persistente dolore ai nervi.

Per alleviare il dolore Richard scopre che le ricerche suggeriscono l’uso di cannabis. Proprio questo avvenimento porta Ann alla scoperta di un vero e proprio mondo legato alla cannabis.

Dopo attente ricerche la donna diventa una delle più importanti attiviste del tempo favorevoli alla legalizzazione della cannabis.

Ora che Ann è ormai anziana non abbandona la sua buona causa e sostiene ancora oggi che la proibizione della cannabis è di fatto antietica e va contro i valori repubblicani di libertà collettiva e individuale.

Amy Margolis

La seconda donna da non dimenticare se si parla di figure femminili al successo, specialmente nel settore della cannabis è Amy Margolis.

L’avvocatessa e sostenitrice della cannabis ha infatti fondato la Oregon Cannabis Association, uno dei più grandi gruppi di difesa dello stato.

Da poco poi ha dato vita a “The Initiative”, un programma che aiuta le aziende di cannabis fondate da donne ad avere successo.

Con il suo lavoro offre tutoraggio, istruzione, aiuto nella ricerca di finanziamenti ed un'enorme rete di donne che sostengono altre donne.

Prima che le sue importanti iniziative imprenditoriali prendessero piede lavorava in uno studio legale lottando proprio per i diritti dei consumatori di cannabis.

Questa sostanza è ora legale in Oregon ma ciò non ha fermato il lavoro di Amy che tiene tuttora seminari in tutto lo stato su come i residenti possano ottenere la cancellazione delle accuse di marijuana dai loro precedenti penali.

Amy è l’esempio di una donna che non si ferma davanti a nulla e conoscendo la legge in ogni sua forma spesso si trova a discutere su questioni relative alla cannabis proprio davanti agli enti governativi. 

Wanda James

Tra le figure più influenti ed importanti nel mondo della legalizzazione della cannabis troviamo senz’altro Wanda James, la prima donna di colore a essere a capo di un dispensario legale negli Stati Uniti.

Per le comunità nere americane arrivare a questo importante traguardo non è stato facile, poiché negli anni sono state pesantemente criminalizzate dalla Guerra alla Droga subendo il peso delle repressioni legali sulla cannabis. 

Oggi, anche se la cannabis è legale in alcuni stati americani, le disuguaglianze razziali non sono scomparse così come non è diminuito il numero delle industrie del settore possedute da bianchi.

Wanda James risulta fondamentale per la questione, proprio perché, ancora oggi sta combattendo per cambiare questa situazione.

Lei e suo marito sono proprietari di Simply Pure Dispensary a Denver, in Colorado e sono anche i primi afroamericani ad aver avviato una struttura legale per la coltivazione di cannabis oltre ad un'azienda di prodotti edibili.

Wanda, nonostante quanto raggiunto, continua a combattere per la giustizia razziale nell'industria della cannabis senza mai arrendersi.

Dott.ssa Sue Sisley

Se si parla di donne importanti nell’ambito della legalizzazione e dell’uso della cannabis non può mancare la dott.ssa Suzanne Sisley, psichiatra e leader nel settore. 

La donna è famosa per essere stata una delle prime scienziate ad effettuare una ricerca basata sulle applicazioni mediche della cannabis, studiando proprio il suo utilizzo come trattamento per il disturbo da stress post-traumatico.

A causa della sua vista compromessa da un disturbo agli occhi sin dalla nascita, Sue conosce molto bene l'importanza dell'accessibilità e dal 2009 gestisce con grande successo uno studio di telemedicina. Nella struttura sfrutta tecnologie all'avanguardia come stetoscopi digitali utili per curare pazienti in aree rurali e svantaggiate.

Il lavoro di Sue però non finisce qui perché oltre tutto questo istruisce anche altri medici sui benefici della cannabis e lavora per contrastare la disinformazione riguardo questo tema.

Nella sua carriera, per più di dieci anni, la dott.ssa Sisley ha lottato per promuovere i fiori di cannabis attraverso il processo di sviluppo dei farmaci della FDA.

Se la lotta della dottoressa dovesse avere riscontri positivi molti pazienti che ad oggi possono a malapena permettersi di pagare le cure con cannabis medica potranno finalmente utilizzarla per stare meglio e le compagnie di assicurazione negli Stati Uniti dovranno coprirla come fanno per qualsiasi altro farmaco.

Fernanda de la Figuera

Per chiudere il nostro elenco, ecco un’altra donna diventata una vera e propria leggenda. 

Si tratta della spagnola Fernanda de la Figuera conosciuta da tutti come la “nonna dell'erba”, veterana del movimento di legalizzazione. 

In Spagna, l'erba è illegale per scopi commerciali, ma depenalizzata per la coltivazione e l'uso personale. Questo spesso porta i coltivatori a formare quelli che nel Paese sono conosciuti come “cannabis club” nei quali creano contratti collettivi per il consumo senza però distribuire i prodotti al di fuori della loro cerchia.

Uno di questi club è proprio “Marias x Maria” creato da Fernanda nato per aiutare le donne che fanno uso di cannabis medica ad accedere ad un rifornimento sicuro.

Nonostante i suoi nobili sforzi, Fernanda è però stata accusata di traffico di stupefacenti e condannata a nove mesi di reclusione.

La donna, che non si ferma davanti a nulla, ha subito impugnato la sentenza e deciso di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Non sarà una condanna di qualche mese a fermare la sua lotta!

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