Come coltivare cannabis in casa: i segreti per un buon raccolto

Come coltivare cannabis in casa: i segreti per un buon raccolto

Come coltivare cannabis in casa? Dopo aver visto quali genetiche scegliere per cominciare a coltivare canapa ecco come prepararsi a coltivare in casa.

Per prima cosa è bene chiarire che a seconda del vostro budget, si può innalzare il livello di professionalità che sfocerà sicuramente in un raccolto migliore e più proficuo.

Come coltivare cannabis in casa: scegliere il luogo giusto

La cannabis si può coltivare in molti luoghi tra cui la grow box, ovvero un armadio appositamente studiato per la coltivazione all’interno di appartamenti, anche se può andar bene qualsiasi armadio riciclato che possegga o si adatti, ai requisiti minimi per coltivare marijuana in luoghi domestici.

La prima cosa da scegliere è dove posizionare questo armadio. Esistono 2 requisiti fondamentali per iniziare a coltivare in questo modo, ecco di quali si tratta: 

  1. Sbocchi esterni per il ricircolo dell'aria. Utilizzare degli estrattori e/o ventole per l'aria consente di immetterla in modo continuo. Per questo motivo è conveniente che l'armadio di coltivazione, si trovi nelle vicinanze di una finestra o di una via di fuga dell'aria. Le piante consumano aria, acqua e luce in maniera proporzionale per effettuare la fotosintesi, perciò bisogna assicurarsi che l'aria estratta non rientri nella grow room, altrimenti è possibile che avvenga un rallentamento della crescita dovuto all'assenza di co2.
  2. Altezza minima dello spazio di coltivazione. L'altezza, è un altro fattore molto importante. Questa può avere dimensioni variabili tuttavia l'altezza minima per installare agevolmente la strumentazione è 160 cm circa. In effetti all'interno di uno spazio di coltivazione il minimo spazio verticale occupato dalla strumentazione, è di circa 40-60 cm. I restanti 80-100cm sono necessari per la coltivazione delle piante.

Tutto ciò che serve per una buona coltivazione

Lampade per Coltivazione piante

Tra le cose utili per coltivare piante di canapa non possono mancare le lampade, quelle più utilizzate sono le HPS (high pressure sodium), una lampada ad incandescenza che emette uno spettro idoneo alla crescita e alla fioritura delle piante.

Esistono poi le lampade CFL dette anche a basso consumo. Queste lampade emettono uno spettro luminoso adatto alle piante, con emissione di calore decisamente minore, anche se con efficienza minore nella fase di fioritura. 

Infine, si può scegliere anche tra le lampade a led per coltivazione. Le lampade grow led, hanno fatto un enorme passo avanti in questi anni, sia come efficienza sia come competitività dei prezzi. Certamente la resa in luce, rispetto al consumo di corrente è superiore, anche se bisogna ponderare bene le tipologie esistenti in commercio, poiché non tutte sono adatte per coltivare la cannabis domestica.

Filtro a carboni attivi per la pulizia dell'aria

Altro tassello fondamentale per la coltivazione è quello di scegliere un filtro dell'aria di scarico della coltivazione di cannabis indoor.

Un filtro a carboni attivi infatti, montato dall'estrattore d'aria, consente di eliminare completamente l'odore delle piante di marijuana coltivate nella growbox.

Per scegliere quello più adatto è fondamentale che la portata del filtro e quella dell'estrattore siano di pari efficienza.

Questo tipo di filtro ha una durata variabile a seconda della qualità del prodotto, di 3-4 cicli di coltivazione.

Strumenti di misurazione

Importante poi scegliere anche degli ottimi strumenti di misurazione per monitorare al meglio la crescita delle piante.

Il timer è lo strumento che controlla il fotoperiodo e coordina l'accensione e lo spegnimento della strumentazione interna alla grow room.

In questo caso è fondamentale che gli orari di alba e tramonto siano costanti e precisi poiché da sfasamenti del fotoperiodo derivano problematiche importanti come l'ermafroditismo.

Nella coltivazione di cannabis, il fotoperiodo adatto è di 18 ore per la crescita e 12 ore per la fase di fioritura, mentre le piante autofiorenti necessitano di almeno 18 ore di luce per tutto il ciclo vitale.

Altro elemento indispensabile è il termo-igrometro con il quale si monitorizzano la temperature e l'umidità all'interno della zona di coltivazione. L'utilizzo del termo igrometro è fondamentale nella coltivazione poiché questi valori influenzano fortemente il successo del raccolto.

I parametri ideali per una coltivazione indoor di marijuana sono: temperatura 18-29°C e umidità 45-70%. Per quanto riguarda l’umidità il range cosi ampio è dato dal fatto che le piante di marijuana prediligono alta umidità durante la fase di crescita, mentre amano l'aria più secca in fioritura.

Terriccio e vasi

Il successo della coltivazione dipende poi in gran parte dal terriccio utilizzato. Si consigliano sempre dei terricci per cannabis idonei in quanto non tutti i tipi di substrato sono adatti per le piante di cannabis.

Usare un substrato specifico per questo tipo di pianta donerà al vegetale un sano equilibrio nutritivo.

La scelta della grandezza del vaso dipende molto dagli spazi e dalla coltivazione che si vuole mettere in pratica.

I vasi in plastica quadrati da 11 o 6,5 litri sono quelli più usati, dato che offrono il giusto equilibrio tra dimensioni e spazio per la crescita.

Fertilizzanti concimi e stimolatori

Scegliere un buon fertilizzante non è così semplice, dato la massiccia varietà che il mercato offre.

Per questo motivo, vi suggeriamo di utilizzare fertilizzanti organici soprattutto se coltivate piante di marijuana. Come è noto, le piante di cannabis hanno differenti bisogni nutrizionali nelle 3 fasi principali.

La fase di radicamento necessita di uno stimolatore di radici. Nella fase vegetativa i bisogni cambieranno e sarà necessario un concime maggiormente azotato per la fase di crescita, altresì per la fioritura ci sarà bisogno di un fertilizzante maggiormente “fosforo-potassico” per la stimolare gli apici della pianta.

Ora che avete tutte le informazioni su come coltivare cannabis in casa non potete non provare!

 

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